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Il "diritto esistenziale" di abbaiare

In Italia sempre più spesso le famiglie convivono con un animale domestico.
Gli uccelli da appartamento dovrebbero essere attorno ai 13 milioni di esemplari, mentre i cani sono circa 7 milioni e i gatti appena più numerosi con 7,5 milioni, anche se questi sono più difficili da censire. Nelle case degli italiani troviamo anche 1,6 milioni di pesci e 1,3 milioni di...Rettili!

Era evidente che con questi numeri sarebbero state necessarie norme e leggi in materia. Dal 2012 è attiva una legge che tutela i proprietari di animali.
La legge che disciplina i regolamenti condominiali è la n. 220 del 2012, riforma delle precedenti normative in materia. La più importante novità è che nessun regolamento condominiale può vietare al condomino di tenere un animale domestico nel proprio appartamento.
La possibilità di vedersi vietato il possesso di un animale è unicamente valida nel caso si tratti di un appartamento in affitto ed il proprietario abbia inserito una clausola specifica nel contratto.
Tra gli animali domestici troviamo specie, ad esempio il criceto, non paragonabili ad animali più interattivi come i cani, particolarmente presenti nelle famiglie italiane e spesso visti come fonte di disturbo dai vicini.
Una soluzione è ricercabile nel prevenire queste lamentele. Nello specifico è necessario che i padroni prestino attenzione nell'educare i propri cani al fine di preservare la quiete del vicinato e, ancor più importante, che osservino l'obbligo della museruola nelle aree condominiali soprattutto per quelle razze canine per natura più aggressive di altre.
La contestazione da parte degli altri condomini e la conseguente richiesta di allontanamento di un animale domestico può verificarsi SOLO in casi legati al rischio igienico o ad una qualche patologia dell'animale stesso. Per una civile convivenza, infatti, è fondamentale considerare i bisogni e le esigenze altrui, anche se questo comporta sottoporre il proprio animale ad un'educazione più severa.
Esistono regole scontate (non per tutti), come evitare di sporcare zone comuni o procurare danni alle strutture del condominio, e ci sono comportamenti che fanno parte del buon senso, come ad esempio l'uso della museruola negli spazi ristretti (come gli ascensori) o l'utilizzo del guinzaglio di misura non superiore ai 150cm che consente un miglior controllo dell'animale. Insomma, all'interno del condominio le regole comuni valgono anche per gli animali. Soltanto attraverso il rispetto di tali normative è possibile salvaguardare il benessere dei condomini.
Nel caso di una situazione di tensione, serve inoltre ricordare che, per regolamento, qualsiasi contestazione nei confronti di un proprietario di animale domestico deve essere espressa durante la riunione condominiale. Le richieste estemporanee risulteranno quindi nulle in quel contesto e per renderle oggetto di discussione è necessario anticiparle prima della riunione al proprio Amministratore.
La lamentela più comune riguarda il rumore, soprattutto causato da cani o animali per natura chiassosi.
Anche in questo caso vengono tutelati i diritti dell'animale e dei vicini infastiditi. Sotto alcuni punti di vista è indicato come sia nel diritto esistenziale del cane esprimersi, come indica il Giudice di Pace di Rovereto, sotto altri, invece, la responsabilità del disturbo arrecato è affidata al padrone con relative condanne inflitte ai proprietari.
Logico che in questi casi si tenga conto della soglia di tolleranza, cioè del limite di tollerabilità del rumore. Un cane che abbaia tutta la notte è naturale provochi disagio. Nei casi più gravi sarebbe dovere del proprietario indagare sulle cause e cercare di risolvere il problema rivolgendosi ad esperti. Dall'altra parte, cioè quella dei condomini che subiscono il rumore, non sarà così facile risolvere il problema. Una volta compresa l'impossibilità di risolvere la questione semplicemente parlando con il proprietario, ci si dovrà inoltrare in un percorso che coinvolgerà anche la USL di competenza.
In ogni caso, visto il numero elevato delle famiglie che hanno deciso di condividere il tetto con un piccolo animale, la via ideale è e rimane sempre quella del buon senso.

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