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Airbnb: quale futuro?

È il fenomeno turistico degli ultimi anni che sta preoccupando albergatori e rappresentanti del settore turistico. Non parliamo di qualche meta turistica in particolare, ma di un vero e proprio terremoto in fatto di ospitalità che ha ripercussioni anche sul mercato immobiliare, specie quello degli affitti residenziali.

Si tratta del fenomeno dei B&B e soprattutto degli Airbnb. Questa nuova moda è figlia degli strumenti come le App e i portali che agevolano la prenotazione fai da te online. In realtà se per i B&B si tratta di un fenomeno più datato, un po' come successe con l'esplosione del mercato degli agriturismi negli anni '80, per gli Airbnb invece possiamo dire che sono una vera novità degli ultimi anni.

Airbnb è in realtà il nome del sito più conosciuto a livello internazionale per lo scambio di appartamenti privati, e per comodità ormai questa forma di ospitalità viene chiamata in questo modo. L'idea nacque a San Francisco nel 2007 da tre amici Brian Chesky, Joe Gebbia e Nathan Blecharczyk. Il nome prende ispirazione dai materassi ad aria che gonfiavano per ospitare persone nel loro appartamento nei momenti di pieno degli hotel della città.
La diffusione degli Airbnb è ormai capillare e in ogni città possiamo trovare occasioni di soggiorno affittando un appartamento come se fosse una stanza di hotel, con tanto di recensione degli ospiti che l'hanno utilizzato.

La sottile differenza tra B&B, agriturismi e Airbnb è spesso fatta di cavilli burocratici. Se per gli agriturismi si deve obbligatoriamente essere un agricoltore o un allevatore e dimostrare qualche collegamento tra la produzione e l'ospitalità, per i Bed and Breakfast la questione riguarda più che altro le metrature delle camere e la messa a norma di tutti gli impianti. Altro requisito del B&B dovrebbe essere il fatto che i proprietari dell'appartamento vivono in loco. Invece per gli Airbnb non serve quasi nulla, proprio perchè immaginata come forma di scambio tra privati fatta saltuariamente. Questo è anche il motivo della loro diffusione improvvisa ed è anche il motivo per cui le amministrazioni pubbliche stanno cercando di correre ai ripari. Se infatti all'inizio tutto si riferiva al solo fatto di affittare il proprio appartamento nel periodo in cui si andava in vacanza e rimaneva libero, oggi questi immobili sono utilizzati come una qualsiasi attività ricettiva creando una seria concorrenza sleale a chi ha investito sull'ospitalità classica. Spesso dietro a questo tipo di business privato si celano veri imprenditori che ha come unica attività quella degli affitti brevi. Gli Airbnb per loro natura dovrebbero proporre annunci limitati nel tempo, proposti in maniera discontinua, mentre secondo le ultime indagini spesso si arriva alla presenza di disponibilità per oltre 190 giorni all'anno.

Da questo stanno nascendo tutta una serie di iniziative comunali, regionali e statali volte a regolamentare il mercato e a tutelare la vita dei residenti dei centri storici che renderanno in futuro la vita più dura a chi svolgesse questa attività.
Nella sola Bologna, secondo Open Data del Comune di Bologna, si contano al 2017 ben 6.492 posti letto e più di 2.000 host registrati. Secondo Murray Cox che è il fondatore di InsideAirbnb, un centro di ricerca sugli effetti e le statistiche della Sharing economy, l'entrata media mensile su Bologna dovrebbe essere di 537 Euro, il che significa che per alcuni proprietari che dispongono di strutture in centro o in zone comode, si può anche arrivare ad avere uno stipendio medio basso a disposizione da un semplice appartamento. Per chi ne avesse più di uno a disposizione, la sopravvivenza economica pare essere sufficientemente coperta dall'affitto degli immobili.

 

Ma perché c'è un esubero tale di seconde case o immobili imputabili a privati nella stessa città di residenza.
La risposta è molto semplice da trovare, almeno per l'Italia: le generazioni precedenti hanno sempre investito e risparmiato, tanto che per siamo stati il popolo più risparmiatore dell'occidente. È frequente che una famiglia possegga più immobili, che siano seconde case al mare o in montagna, oppure appartamenti situati nella stessa città di residenza. Le attuali generazioni, complici anche le eredità ricevute, dispongono tutt'oggi del patrimonio investito dai genitori e dai nonni, che spesso è fondamentale per la sopravvivenza di uno stile di vita che va oltre le classiche entrate derivate dal lavoro.

Ecco che nei tempi recenti, complici le regole che privilegiano gli affittuari che rendono difficile liberarsi di un inquilino "scomodo" e soprattutto dalla svalutazione degli immobili avvenuta poco dopo il 2009, molti si sono convertiti ad un nuovo utilizzo dell'immobile residenziale o della seconda casa, più libero e meno impegnativo in termini contrattuali. Una ristrutturazione "leggera" e il gioco è fatto. Basta poi inserirsi nei vari siti Airbnb e cercare di ricevere valutazioni positive.

Ma perché i turisti scelgono sempre più gli Airbnb?
Rispetto all'accoglienza in Hotel abbiamo vantaggi e svantaggi, ma ad esempio, per una famiglia con 3 o 4 persone il poter disporre di un appartamento nel luogo di vacanza comincia ad avere dei vantaggi enormi. Prima di tutto le dimensioni dell'alloggio. Bene che vada per stare "comodi" in hotel in 3 persone serve una camera grande e di solito costosa, in 4 servono due camere o una mini suite. Se va bene, la tripla rende la vita all'interno della camera abbastanza scomoda per 3 persone, visto che spesso si tratta di una doppia col letto aggiunto. Mentre nell'appartamento la metratura e il numero di camere di solito riesce a far star comodi tutti senza problemi, lasciando poi liberi da orari e restrizioni che di solito si trovano negli hotel. E poi il costo. Spesso non c'è paragone tra affittare un appartamento per una settimana contro il costo di un hotel nella stessa zona per una famiglia intera. E se ci aggiungiamo che non sei costretto a mangiare al ristorante ogni giorno, ma puoi cucinarti la cena in casa, ecco che il risparmio a parità di comodità diventa tutto a favore degli Airbnb. Tutte valutazioni valide a fronte della rinuncia di una colazione in hotel e della camera rifatta ogni giorno.
Rimaniamo curiosi sull'argomento e staremo a vedere come si evolverà il mercato...

 

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